Nasce il blog Dislivello!

Nasce il blog Dislivello!

E' tempo di spiegare come nasce Dislivello, perché, con quale obbiettivo e tante altre informazioni che la velocità di comunicazione dei social tante volte non mi permettono di spiegare al meglio. 

Intanto mi presento, sono Rebecca, per tanti che mi seguono su Instagram sono rebecca_inthemountains, la pasticcera e la fondatrice di Dislivello. Di me e delle mie torte Dislivello molto si è parlato (sono perfino finita su un libro!...ma di questo magari ve ne parlo nel prossimo episodio), tuttavia nelle varie interviste mancava sempre qualche pezzetto, qualche fetta, per rimanere in tema. E quindi ho pensato di creare questo blog, correlato alle torte, e non solo. Perché insieme a Dislivello c'è tanto da dire, da raccontare......

Ma partiamo dalla prima fetta: il nome. 

Le idee migliori mi vengono quando faccio attività sportiva in montagna. Quella volta, ormai 2 anni fa, stavo scendendo dal Viso Mozzo. Era da un pò che mi frullava nella testa di fondare un marchio di torte. Per 16 lunghi anni chiunque venisse in baita e assaggiasse le mie torte mi pregava di fargliene una da portare a casa. Ma mi mancava il nome....mentre scendo dal Viso Mozzo, al cospetto del Monviso, lo ammiro, e chiedo ai miei compagni di gita.....'quanto dislivello abbiamo fatto oggi?'...e scoppio in una sonora risata, senza finire la frase. Ero felice, avevo trovato il nome! Meno felici i miei compagni che sicuramente hanno pensato fossi matta a ridere da sola in mezzo ad una pietraia. 

La seconda fetta: il claim, Torte d'alta quota, da 1800 metri.

Dislivello unisce l'idea sia di discesa che di salita. Le torte infatti vengono prodotte in quota ma scendono a valle, in città, proprio come i miei clienti mi chiedevano da lungo tempo. Ma Dislivello è anche il sapore della salita, quella che macino tutti i giorni per raggiungere il mio laboratorio a 1800 metri incastonato nella Alpi Marittime: in bici, a piedi, di corsa o con gli sci. Il livello altimetrico fa parte del claim, scimmiotta un pò il 'since' delle pasticcerie storiche che indicano la data di fondazione. Noi invece mostriamo quanti sono i metri che ci separano dal mare. 

La terza fetta: l'autenticità, il gusto semplice delle torte di una volta.

La montagna non è mai stato un ambiente semplice. Sulla tavola dei nostri nonni il dolce era cosa rara, era la portata delle feste, poiché lo zucchero andava centellinato. E la torta veniva realizzata con i frutti che la natura regalava. Per questo il mio cavallo di battaglia è la crostata di ramasin: le piccole susine che crescono anche in montagna. Nell'impasto troverete la farina della polenta, un ingrediente che non mancava mai e che regala un profumo ed un gusto fragrante, autentico. Non si tratta quindi di pasticceria di livello, ma di....slivello!

L'obbiettivo di Dislivello è quello di rendere la montagna un ambiente in cui poter vivere tutto l'anno, vorremmo essere d'ispirazione per coloro i quali pensano ad un futuro in montagna, ma sono preoccupati dai picchi di alta e bassa stagionalità. Vorremmo diventare un laboratorio di goloserie da spacciare ovunque, producendo in montagna e dando lavoro a chi la sceglie.

Alla prossima fetta!

 

 

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